Fare marketing attraverso i contenuti, puntando sull’attrarre gli utenti e creando con loro una relazione fruttuosa e duratura che li porti a compiere un’azione: se dovessimo sintetizzare cos’è il content marketing, potremmo in effetti dire così. Ma il mondo del content marketing è in realtà molto più vasto e, di anno in anno, conosce delle evoluzioni, o per meglio dire vive dei trend che lo portano ora in una direzione ora nell’altra. E questo perché si tratta di un’’attività che oggi coinvolge sempre più aziende.
Basti pensare che, come è emerso da una ricerca di KPMG, a seguito della pandemia da Covid-19, il 47% dei consumatori italiani ammette, senza mezzi termini, il fatto di apprezzare che i brand condividano i loro stessi valori. Così come, secondo una ricerca di Marketo datata 2020, le aziende che utilizzano tecniche di inbound marketing - per cui la parte content è fondamentale - per rafforzare i rapporti con i loro potenziali clienti hanno il 50% di vendite in più.
Prima di vedere dunque i trend da tenere d’occhio, c’è da dire che il content marketing anche in Italia sta assumendo un ruolo sempre più importante. E questo perché utilizzare strategie e tecniche per ottenere determinati risultati e farlo attraverso i contenuti è diventato sempre più efficace. Basti vedere che ormai buona parte delle aziende italiane, sia che lavorino per clienti business che per consumer ha un blog aziendale che si basa su un piano editoriale e calendario editoriale di contenuti legati sia al prodotto ma anche (e spesso soprattutto) a tutto quello che ruota attorno al prodotto. Contenuti che hanno come obiettivo quello di portare a una conversione e ovviamente monetizzare, ma allo stesso tempo informare.
Il content marketing, in quest’ottica, è molto efficace anche per i liberi professionisti o freelance, perché anche nel loro caso li aiuta a farsi conoscere e a essere con il loro sito, blog o social media, lì dove dei possibili clienti stanno facendo delle ricerche e chiedono delle risposte.
Vediamo adesso quali sono i trend da tenere d’occhio.
L’attenzione alla diversità e all’inclusione è un argomento di tendenza praticamente in ogni settore: lavoro, politica, economia ecc… Ecco perché interessa anche chi produce contenuti perché appunto c’è chi cerca, sul web, informazioni in merito.
Questo significa che in un progetto di content marketing e indipendentemente dal business dell’azienda, parlare di questi argomenti e introdurli nelle strategie di marketing è diventato necessario. In primo luogo, perché è importante fare appello ai valori condivisi dai clienti. Produrre cioè dei contenuti che non si basino solo sugli elementi che contraddistinguono alcuni rispetto ad altri, ma su esperienze e situazioni in cui tutti si riconoscono o sentano l’esigenza di farlo.
L’ideale, poi, sarebbe creare dei contenuti che adottino una voce e un linguaggio inclusivo e abbiano una forma che “vada bene per tutti”. Cosa significa? Prestare attenzione a come le tecnologie assistive interagiscono con i contenuti e spieghino a chi non può vedere cosa c’è dentro un’immagine per esempio, prevedere sempre dei sottotitoli per i propri video o ancora una versione trascritta per i propri podcast. Il tutto all’insegna dell’inclusione vera.
Non solo blog con articoli interessanti, non solo pagine di sito ottimizzate: il content marketing in Italia deve puntare ancora di più su contenuti visivi e audio, cosa che tuttora viene trascurata.
Anche perché cresce l’attenzione verso la realtà virtuale, i webinar, le videoconferenze e così via. Così come per i podcast che in Italia hanno visto una crescita del 4%, per un totale oggi di 14,5 milioni di ascoltatori il che dimostra che anche nel nostro Paese c’è un interesse verso un’esperienza più legata alla narrazione umana.
Considerare i podcast nella propria strategia di content marketing è importante perché permettono di dare una versione orale ai contenuti, di completarli, di far ascoltare delle interviste oltre a leggerle, di creare un appuntamento con i lettori che sia “diverso”.
Se si vuole puntare su un content marketing che funzioni, l’ideale è attivare una strategia che integri l’audio, il video e il contenuto scritto.
Infine, un altro trend da considerare è che, in una pletora di contenuti, bisogna fare in modo di distinguersi producendone di specifici e con un focus chiaro. Mantenere la promessa che si è fatta nel titolo, arrivare subito al dunque senza invitare a una scroll continuo solo per aumentare la permanenza in pagina, è fondamentale. Così come lo è il fatto che un utente non concluda la sua fruizione dicendo “So what?” ossia “E quindi?”. La sensazione che dobbiamo invece lasciare nelle persone è di avere soddisfatto i loro interessi, aver risposto alle loro domande e non aver fatto sprecare tempo.
I contenuti devono essere quindi ingaggianti ma anche ben progettati, possibilmente embeddando pezzi di video, di audio, infografiche e così via. Inoltre, devono essere unici e qualora siano scritti, bisogna sì considerare la SEO, ma dare sempre all’utente la sensazione che si sta parlando a lui.