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SEO Audit: ecco i 4 macro problemi che identifica e risolve

In Seo
di Antonio Marchese - 3 novembre 2021

Un SEO audit è una parte fondamentale di una buona strategia SEO a lungo termine in quanto permette di identificare errori, debolezze e potenziali opportunità di un sito web.

 

SEO Audit: cos'è 

Nello specifico, un SEO audit è un’analisi accurata del sito web svolta dal team SEO che tramite l’utilizzo di specifici tools e visionando i dati delle performance, valuta diversi aspetti come l’architettura del sito ed eventuali problemi ad essa collegati, problemi tecnici, problemi con i contenuti pubblicati. Tramite questa valutazione, si ottiene una fotografia più precisa possibile dello status di salute del sito e delle mancate opportunità che al momento dell’audit del sito web non vengono colte. In definitiva, l’audit SEO deve analizzare sia gli aspetti tecnici sia quelli di contenuto che possono migliorare la visibilità organica di un sito. 

Sebbene alcune best practice siano valide per tutti i siti web, è fondamentale tenere conto del mercato nel quale opera il cliente e dei suoi competitor di business (e di SERP). Data la complessità di questo lavoro, un audit SEO può richiedere dalle due alle sei settimane in modo da permettere al SEO specialist di effettuare un’indagine accurata e impattante. 

Come abbiamo anticipato, un audit SEO valuta diversi aspetti relativi ad un sito web. Vediamo ora nello specifico, i 4 macro problemi che identifica e risolve. 

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1. SEO Audit per l’analisi tecnica 

Uno dei punti fondamentali che un audit SEO analizza e risolve, riguarda i vari problemi tecnici che possono impedire o comunque limitare la scansione delle pagine del sito web da parte dei bot dei motori di ricerca, oltre che incidere durante la navigazione del sito web da parte degli utenti. 

Tra i fattori tecnici da analizzare troviamo: 

  • Velocità del sito: la velocità di un sito web, oltre a essere un fattore di posizionamento, è fondamentale per l’esperienza utente. Un sito web lento, infatti, comporta un alto tasso di abbandono.  A dimostrazione dell’importanza data all’esperienza utente, a partire da maggio 2020 Google ha introdotto i Core Web Vitals (o Segnali Web Essenziali), un sottoinsieme di metriche che misurano la velocità percepita di una pagina web. Queste metriche, insieme ad altri elementi (sito Mobile friendly, utilizzo HTTPS, assenza di popup invasivi,) concorrono a definire la cosiddetta Page Experience, diventata un fattore di posizionamento nel corso del 2021. 
  • Struttura del sito: una struttura del sito ottimizzata, aiuta i motori di ricerca a scansionare e indicizzare tutte le pagine. Le pagine che richiedono molti clic per essere aperte dall’homepage, sono più difficilmente raggiungibili sia dagli utenti sia dai bot. 
  • Crawlability e Indexability: questi termini si riferiscono alla capacità del motore di ricerca di scansionare e indicizzare le pagine di un sito web. La valutazione di questi due fattori prevede, per esempio, l’analisi del file robots.txt, della sitemap XML e del corretto utilizzo del tag “noindex” che impedisce l’indicizzazione delle pagine in cui è presente. 

 

2. SEO Content Audit per identificare problemi e opportunità dei contenuti 

Se l’analisi tecnica è fondamentale per garantire l’indicizzazione delle pagine del sito web, altrettanto è la parte di audit relativa ai contenuti. Un SEO content audit analizza tutti i contenuti presenti sul sito, in modo da identificare, da un lato, quelli che necessitano di ottimizzazioni e dall’altro le mancate opportunità che il nostro sito non sta presidiando, a differenza dei competitor. Il SEO content audit permette quindi di trasformare i dati analizzati in una nuova strategia di content marketing. 

Tra le problematiche più comuni che un SEO audit sui contenuti può risolvere, troviamo: 

  • Thin content: contenuti scarni e non rilevanti che non portano valore aggiunto per l’utente e non rispecchiano il suo intento di ricerca; 
  • Contenuti duplicati: si tratta di pagine con contenuti molto simili che possono confondere il motore di ricerca. Per esempio, per una determinata query, Google non riesce a capire qual è il contenuto più rilevante, alternando nella SERP gli URL di destinazione (il cosiddetto problema della cannibalizzazione); 
  • Keyword gap: attraverso una content gap analisi, è possibile identificare i contenuti mancanti per essere allineati con i bisogni del nostro target. 

 

3. Rilevazione dei problemi On Page 

Strettamente legata all’ottimizzazione dei contenuti, è la parte di SEO on page, vale a dire l’ottimizzazione di tutti gli elementi presenti all’interno di una pagina web per il posizionamento sui motori di ricerca. Un ruolo importante è svolto dai metadati SEO, come title e description e dai tag header, che da una parte aiutano il motore di ricerca a identificare l’intento delle pagine, e dall’altra a catturare l’attenzione del lettore. 

All’interno del SEO audit, vengono individuati tutti i tag SEO che non rispettando determinate caratteristiche di ottimizzazione, tra cui l’assenza di questi 3 elementi: 

  1. Obiettivo: la keyword obiettivo è stata utilizzata? 
  2. Contesto: il significato della parola chiave 
  3. Call to action: la motivazione/l’intento a cliccare da parte dell’utente 

L’analisi SEO on site valuta anche il linking interno tra le varie pagine del sito. I link interni aiutano utenti e motori di ricerca a trovare e collegare i contenuti. Per questo motivo è importante che non ci siano link interni verso pagine di errore (pagine in 404) e che le pagine principali del sito ricevano link interni dalle altre pagine. 

Un approfondimento a parte meritano i link che il sito riceve dall’esterno. 

 

4. Backlink audit per analizzare i backlink esterni 

I backlink esterni, vale a dire i link che da un altro sito web puntano al nostro, rappresentano ancora oggi una parte importante nel posizionamento sui motori di ricerca. L’analisi dei backlink esterni permette di distinguere quelli dannosi da quelli vantaggiosi e rilevare quanti backlink ricevono i competitor organici rispetto a noi. 

Sebbene Google abbia affermato di ignorare i backlink ricevuti da siti spam, questi possono avere comunque effetti negativi sul nostro posizionamento. Inoltre l’analisi dei backlink permette di individuare i backlink esterni che puntano verso pagine del nostro sito non più online. In questo caso il valore del link va sprecato e si può quindi richiedere la modifica dei link in modo che puntino ad una pagina attiva. 

 

SEO audit i vantaggi in sintesi 

Come abbiamo visto, un SEO audit restituisce importanti insight sullo stato di salute di un sito web e strategie di miglioramento della visibilità. Questa valutazione permette di cogliere opportunità, scoprire di più sui competitor, ricevere traffico profilato (visite da utenti in target) e aumentare le conversioni. 

Terminata l’analisi, l’audit SEO si traduce in un documento che oltre ad elencare in ordine di priorità le problematiche riscontrate, indica come risolverle e chi sono gli owner dei vari task (reparto IT, team content, team SEO, ecc.).