I quattro punti chiave di questo articolo:
Nel mondo dell'advertising digitale è sempre essenziale rimanere al passo con le ultime tendenze per raggiungere gli obiettivi prefissati. Nel 2023 spopola il programmatic advertising, affermatosi come strumento fondamentale per campagne di marketing di successo che arrivino al cliente giusto, nel momento giusto. Questa forma sofisticata di pubblicità offre un approccio mirato e basato sui dati dell’utente per raggiungere il target di riferimento in modo efficace, migliorando le percentuali di successo e massimizzando il ritorno sull’investimento. Fenomeno in costante crescita, gli esperti prevedono che vi verranno investiti 725 milioni di dollari entro il 2026.
Questo tipo di pubblicità offre numerosi vantaggi, tra cui una mirata segmentazione del pubblico, una maggiore efficienza e massima scalabilità.
Scopriamo meglio di cosa si tratta e come fare programmatic advertising nel 2023 per ottenere risultati sorprendenti.
Il programmatic advertising è una strategia di marketing che utilizza gli algoritmi e l’Intelligenza Artificiale per acquistare e vendere spazi pubblicitari online in tempo reale. Questo approccio automatizzato consente di raggiungere il target di riferimento specifico, analizzando dati e comportamenti degli utenti in modo rapido ed efficiente.
Le piattaforme programmatiche raccolgono infatti una vasta quantità di informazioni sugli utenti:
Il tutto avviene tramite cookie, pixel di tracciamento, dati di terze parti e altro ancora. L'utilizzo di software di bidding consente alle aziende di ottimizzare le proprie campagne pubblicitarie, migliorando la precisione dei messaggi e l'efficacia complessiva della comunicazione.
Com’è facile intuire, i vantaggi di questo approccio automatizzato sono molti, in particolare rispetto alle strategie di marketing tradizionali. I numeri parlano chiaro. Le percentuali che riassumono l'andamento globale del programmatic advertising tra il 2017 e il 2022 sono: +16% per il programmatic, +8% per il display overall e -3% per il display tradizionali. Entro il 2026, l'86% del fatturato complessivo della pubblicità digitale giungerà da annunci programmatici. Questo sistema, grazie alle potenti automazioni sfruttate, è infatti in grado di segmentare i lead più qualificati, offrendo KPI che una campagna di successo e orientata al ROI non può non considerare. Inoltre, l'automazione del processo di acquisto degli spazi pubblicitari assicura un importante risparmio di tempo e risorse, ottimizzando l'allocazione del budget e massimizzando il ROI. Infine, il programmatic advertising offre la possibilità di monitorare e misurare in tempo reale i risultati delle campagne, consentendo un miglioramento continuo dei risultati.
Oltre ai pro, non mancano i contro - seppur limitati. Gli annunci programmatici coinvolgono una catena di fornitura complessa, con diversi intermediari tra gli inserzionisti e gli editori. Questa complessità può portare a una mancanza di trasparenza, con il rischio di una cattiva gestione dei dati personali degli utenti. È quindi essenziale garantire che i partner e le piattaforme programmatiche rispettino le leggi sulla privacy.
Come fare programmatic advertising nel modo corretto? Questi sono gli step principali:
Utilizzare i dati acquisiti per ottimizzare le future campagne programmatiche attraverso A/B test, sperimentazioni con diversi segmenti di pubblico e nuovi approcci creativi.
Nel 2023 il programmatic advertising ha raggiunto nuovi livelli di sofisticazione ed efficienza, offrendo agli inserzionisti l'opportunità di mirare in modo più preciso al proprio target di riferimento. Grazie alla combinazione di dati altamente segmentati, algoritmi avanzati e inventario pubblicitario in tempo reale, la pubblicità programmatica si è evoluta in una potente arma che genera risultati tangibili. Non mancano le sfide da affrontare: dalla gestione dei dati alla protezione della privacy degli utenti, è fondamentale adottare un approccio etico e responsabile. Guardando al futuro, il programmatic advertising continuerà a evolversi verso una maggiore integrazione dell'intelligenza artificiale, della realtà aumentata e della realtà virtuale verso nuove frontiere creative da mettere alla prova.