Cari Marketers, l’intelligenza artificiale non è poi così lontana dal nostro operato, anzi! Potrebbe darci un valido aiuto: basta solo abbracciare questa rivoluzione che, a dirla tutta, è cominciata già da qualche anno.
In sintesi, sono queste le parole di “conforto” che Dale Bertrand, Presidente di Fire&Spark, ha pronunciato in occasione di Inbound 2022, l’evento ibrido che si è svolto a Boston qualche tempo fa. Il suo intervento mi ha profondamente colpito e vorrei riportarvi i principali focus da lui approfonditi nel suo speech.
Marketing e AI: come il fuoco, l’elettricità e Internet può cambiare il mondo
Grazie ai suoi molteplici algoritmi, dal deep learning al predictive analytics, al riconoscimento per immagini e molti altri, l’Intelligenza Artificiale ha tutte le carte in regola per portare una svolta significativa nel futuro che ci attende. Se negli anni ‘50 era una tecnologia pionieristica, negli anni 2000, grazie anche all’avvento di Internet, è stata capace di contribuire alla gestione e alla governance di tutti i dati che, altrimenti, sarebbero rimasti inesplorati. Arriviamo poi ai giorni nostri dove l’AI è ovunque: dallo sblocco del nostro smartphone con il riconoscimento facciale, al pacco di Amazon che arriva con un drone fino al coinvolgimento di Alexa o Siri nella gestione quotidiana dei nostri impegni.
Con questi passi da gigante in ambito tech, anche il marketing può evolversi e andare verso quello che tutti attendono: imparare a migliorare la gestione degli strumenti in nostro possesso grazie all’analisi dei dati e all’interazione costante dei propri clienti/consumatori.
Cosa cambia realmente con l’AI per chi si occupa di Marketing?
Ma effettivamente cosa vuol dire analizzare i dati e interagire con i propri clienti? Di fatto ognuno lo fa già con i propri strumenti! In realtà gli strumenti in nostro possesso sono utilizzati in minima parte rispetto alle loro potenzialità. Di base, ogni piattaforma di automazione in ambito marketing ha degli elementi di AI capaci di supportare il nostro lavoro.
Un esempio lampante: segmentare e personalizzare le landing page. La segmentazione è la base dell’interazione con clienti e consumatori. Tuttavia, non sempre viene realizzata adeguatamente. Solo dividendo a monte gli utenti in base soprattutto ai loro interessi sarà possibile guidarli, con workflow adeguati, verso i nostri prodotti e servizi.
Per quanto riguarda le landing page, invece, gli A/B test risultano ormai obsoleti. È l’AI che ci viene in aiuto dandoci gli elementi che servono per modificare CTA, copy e design che possano convertire maggiormente.
Insomma, cambia tutto, ma dobbiamo essere pronti ad abbracciare questo cambiamento. Come? Superando l’ansia per l’AI. Dale, infatti, ci dice che quest’ansia passe se inseriamo l’AI nei tool che utilizziamo abitualmente, tanto più che ci sono diversi software di Intelligenza Artificiale presenti sul mercato. Inoltre, questa tecnologia non sostituirà il nostro lavoro, ma lo supporterà e lo renderà capace di farci focalizzare su diversi altri aspetti della nostra relazione con clienti e consumatori. Infine, il cambiamento deve partire dal basso. Non sarà mai un CEO o AD a dirci di utilizzarla. Saremo noi a dare evidenza dei risultati che, sicuramente, arriveranno.
Quindi… keep calm e usate l’intelligenza (artificiale) nei vostri progetti di marketing senza più paura!