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Lavoro giornalista tech: perché il futuro è nel B2B

di Carmelo Greco - 16 marzo 2022

Il lavoro del giornalista sta cambiando, anzi è già profondamente diverso rispetto a come lo si faceva qualche anno fa. Il crollo vertiginoso della carta stampata che nel decennio 2010-2020 ha visto più che dimezzato il numero di copie vendute dei 4 principali quotidiani italiani probabilmente è, a valle, uno dei segnali più macroscopici di questo cambiamento. Se poi ci spostiamo dalle testate generaliste al legame tra mondo dell’informazione e universo tech, la trasformazione è ancora più radicale. Va ricordato per inciso che tecnologia digitale e giornalismo non hanno mai avuto un rapporto idilliaco. Basti pensare che per l’esame da giornalista professionista, fino a non molti anni fa, bisognava presentarsi con la macchina da scrivere. Pura archeologia per tanti millennial e perfino per chi come me appartiene alla precedente generazione X, ma è solo un sintomo del disinteresse sostanziale che il lavoro del giornalista ha riservato per lungo tempo alla tecnologia sia come prassi sia come argomento da presidiare. 

 

Lavoro giornalista e tech, come (ri)accendere l’interesse 

Accade ancora oggi di sentire alcuni colleghi mettere le mani avanti per giustificare la loro ignoranza in materia tech. Se si parlasse di politica o di sport, non sarebbero altrettanto disinvolti nel confessare le proprie lacune. Si tratta di un vuoto che comunque altri si sono incaricati di colmare. Il web pullula infatti di divulgatori che hanno deciso di svolgere un ruolo a cui molti, troppi giornalisti hanno rinunciato in partenza: spiegare le innovazioni digitali a beneficio di un pubblico più o meno informato. Ma c’è però un ambito che necessita di competenze che vanno oltre la capacità di saper illustrare il funzionamento dell’ultimo dispositivo indossabile o i criteri con cui scegliere un robot aspirapolvere. È quello che ricade all’interno della relazione B2B (Business to Business) che identifica lo scambio commerciale, e non solo, che intercorre tra le aziende. Il lavoro del giornalista tech, in tale ambito, può trovare un terreno fertile di espressione e, perché no, di rinnovata vitalità. 

 

Aiutare le imprese a comprendere la rivoluzione digitale 

Le imprese contemporanee si trovano di fronte a una rivoluzione paragonabile a quella introdotta dall’invenzione della macchina a vapore. La digitalizzazione pervasiva dei processi aziendali richiede in sostanza una profonda metamorfosi delle classiche modalità che hanno caratterizzato finora le dinamiche economiche consuete. Le organizzazioni, di conseguenza, pongono una domanda sempre più forte su quali sono le tecnologie in grado di renderle maggiormente competitive, resilienti e innovative. A differenza del passato, quando era principalmente il reparto IT che si occupava di selezionare gli apparati software e hardware considerati utili per l’ufficio o lo stabilimento, adesso qualsiasi profilo che ricopra una responsabilità in azienda vuole potersi orientare fra nuovi modelli tecnologici, piattaforme e sistemi. Non per sostituirsi all’IT, ma per comprendere in che maniera l’Information Technology possa influire positivamente sul business. Il lavoro del giornalista tech può aiutarlo, facendo leva proprio su quello che è tipico del suo mestiere: verifica delle fonti, analisi dei trend, raccolta di casi e testimonianze, trasparenza delle informazioni. 

 

Le tante specializzazioni nel lavoro del giornalista tech 

Accompagnare le aziende lungo percorsi decisionali consapevoli riguardanti la digital transformation implica che il lavoro del giornalista si specializzi su aree tech specifiche. Possono essere aree trasversali a tutte le tipologie di azienda (infrastruttura e governance, cloud, sistemi gestionali, sicurezza ecc.) oppure verticali, abbinate cioè al segmento di mercato in cui opera l’organizzazione (retail, manifatturiero, bancario e assicurativo, agroalimentare e così via). Questa ricchezza garantisce la possibilità di attingere a un filone che si presta a essere indagato con la stessa minuziosità che all’origine del giornalismo ha giustificato ad esempio la suddivisione della cronaca in tanti sottogeneri: nera, bianca, rosa, giudiziaria, sportiva. Analogamente il lavoro del giornalista tech ormai vede l’esperto di Internet of Things, quello di blockchain, quello di edge computing o l’esperto di intelligenza artificiale. Ecco perché in definitiva nel B2B le società che propongono soluzioni tecnologiche e le imprese che le cercano posso contare, oggi e in futuro, su un professionista che funge da ponte tra entrambe, supportando le une e le altre nella costruzione di un dialogo reciproco basato sulla conoscenza. 

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