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Instagram marketing per il B2B: come si fa e regole da seguire

di Giulia Favale - 21 maggio 2021

A tutta prima, Instagram e Marketing per il B2B potrebbero sembrare due elementi lontani fra loro, ma non c’è nulla di più sbagliato.

Instagram è nato nel 2010 come social fotografico; il suo nome era un mix tra instant camera e telegram. Oggi a distanza di 10 anni il concetto è cambiato poco: con foto, video e reel in post e storie anche mordi e fuggi, questo social sa raccontare in maniera accattivante e immediata senza aver bisogno di troppe parole.

Con una crescita costante, Instagram è il re dell’engagement: il tasso di coinvolgimento, secondo una ricerca promossa da Forrester, è superiore rispetto a Facebook di 58 volte, 120 maggiore di quello di Twitter, mentre ben il 32% degli utenti interagisce regolarmente con i marchi.

Quindi, se non avevate ancora preso in considerazione questo canale nella vostra strategia, è giunto il tempo di fare Instagram Marketing B2B, aprire un profilo dedicato alla vostra azienda e sfruttare le opportunità che questo social, relativamente nuovo per il settore, offre.

 

Instagram Marketing per il B2B: quali sono i principali formati di comunicazione

Prima di iniziare, per fare Instagram marketing occorre conoscere bene i formati di posting. Qui sotto un breve recap per i digiuni di Instagram.

  • Post

I post sono il formato base, con il quale l’app si è presentata al pubblico: foto, video, layout grafici dal formato quadrato che vanno a formare il feed del profilo, definendolo e dandogli un carattere unico. Basta pensare che i più ambiziosi studiano e programmano feed cromatici.

  • Instagram Stories

Le Instagram Stories sono arrivate nell’agosto 2016 e hanno fatto immediatamente breccia nel cuore degli utenti che hanno iniziano a mostrarsi e raccontarsi in brevi video da 15 secondi che scompaiono dopo 24 ore. Sono uno strumento semplice, veloce e catchy!

  • IgTv

IgTv inizialmente invece nasce come app separata da Instagram, ma fatica a trovare i suoi estimatori così da ottiene una sezione dedicata nel layout del feed dell’utente. Questi video dal formato verticale, hanno una durata compresa tra 1 minuto e 1 ora.

  • Reels

Reels, più nuovo dei formati invece, è comparso per la prima volta a nell’estate 2020 con lo scopo di contenere la migrazione verso un social in forte trend: Tik Tok. I Reels sono dei video della durata di 15 o 30 secondi dei quali si può editare sia la musica, scegliendola tra quella proposta o registrandone una personale, sia gli effetti grafici, figli dei più tradizionali filtri delle Stories o dei più impegnativi che includono la realtà aumentata, insomma si può dare spazio alla creatività. Anche questo formato ha una sezione dedicata nel layout del feed, ma anche un piccolo spazio nella sezione Esplora, e la metrica principale da tener d’occhio per considerare il contenuto virale, come per quasi tutti i formati proposti, è il numero di visualizzazioni ed engagement che produce.

 

Instagram Marketing per il B2B: 3 regole prima di iniziare

Nonostante l’inarrestabile successo degli ultimi anni, Instagram non può ancora essere considerato il miglior canale per convertire nel B2B, ma può essere sfruttato per fare brand awareness, posizionamento, comunicare online i lati più umani della vostra impresa, tutti elementi che completano l’immagine e i valori dell’azienda.

Fatta questa premessa, ci sono alcune regole da tenere a mente per fare Instagram marketing B2B senza epic fail:

1. Strategia e piano editoriale

Innanzitutto, è fondamentale pianificare una strategia ad hoc. Il linguaggio di Instagram è profondamente diverso da quello di altri social media. Non basta ripostare quello che si condivide sugli altri social, ma occorre studiare un piano editoriale dedicato, che parta dall’immagine, che sia sorretto da un buono storytelling.

2. Livello fotografico e grafico

Come Pinterest, Instagram deve principalmente parlare con l’immagine, va da sé che per essere efficaci, per attrarre, il livello delle immagini e della grafica deve essere impeccabile.

3. La foto da sola non basta

Benché a catturare l’occhio sia l’immagine, il secondo step per conquistare il vostro prospect rimane il testo, che talvolta può essere anche molto lungo. Il testo deve supportare, spiegare l’immagine, dando all’utente informazioni aggiuntive. Questo così detto secondo livello testuale è quello che poi di fatto permette alle aziende di sviluppare anche storytelling più evoluti.

 

Ma quali contenuti può pubblicare un’azienda B2B? Quale esempio

Per tanti anni Instagram è stato considerato un social fotografico per aziende B2C. Ancora oggi la prima domanda che il B2B si pone è: quali sono i post che un’azienda B2B dovrebbe pubblicare? Ecco qui qualche esempio.

• Mission e storia

Potreste iniziare a raccontare la mission dell’azienda, la sua storia, il vostro campo d’azione, quali problematiche risolvete, quali interventi state compiendo, con quali soluzioni e quali vantaggi portate ai vostri clienti. Attenzione però a non essere troppo autoreferenziali, raccontate attraverso i fatti, attraverso i clienti, attraverso testimonianze umane.

• Il lato umano dell’azienda

Instagram marketing B2B permette di far conoscere il lato più umano della propria impresa. Una delle componenti più interessanti è dare spazio e far conoscere le persone che quotidianamente lavorano per l’azienda, il loro ruolo, la loro storia, la loro esperienza, le loro motivazioni. Ciò creerà empatia e vi avvicinerà al vostro pubblico.

• I dati del settore

Molte aziende veicolano con successo informazioni di valore al proprio mercato attraverso Instagram. Come? Attraverso infografiche e dati di settore raccontati con un layout studiato ad hoc.

• Dietro le quinte

Si possono poi sfruttare storie e reel per svelare i “dietro le quinte” dell’azienda, video autentici per la durata di 24h: non ci sono controindicazioni sul loro utilizzo, se non l’impegno costante e la creatività per produrle.

Ricordatevi poi che se avete un blog, potete inserire un link esterno sulla bio del vostro profilo, indirizzando così i lettori verso il sito e una volta raggiunti i 10.000 follower si sbloccherà la funzione swipe up che permette di inserire anche nelle storie il collegamento esterno ad un link o sito specifico.

Instagram marketing per il B2B: i vantaggi

Riassumiamo qui i principali vantaggi di fare Instagram marketing per il B2B:


  • L’opportunità di interagire con i clienti e prospect;
  • Sperimentare approcci non tradizionali per raggiungere nuovi acquirenti;
  • La possibilità di fornire informazioni su settore, prodotti e casi di successo lungo tutto il buyer’s journey.

E nel 2021, anno in cui la pubblicità online ha raggiunto la sua consacrazione, tra i vantaggi non si può non inserire anche la possibilità di poter sponsorizzare contenuti che possono essere pubblicizzati in più formati:

  • Inserzioni nelle storie (Stories Ads);
  • Inserzioni in Esplora (Explore Ads);
  • Inserzioni con raccolta (Collection Ads);
  • Inserzioni Shopping (Shopping Ads).


Storie di successo su Instagram Marketing B2B

Sono diverse le aziende B2B che si sono lanciate sulla piattaforma raccogliendo i frutti di una lungimirante sperimentazione. La chiave di volta per avere successo è quella di far leva sulle emozioni, e lo sforzo è proprio quello di posizionarsi in modo unico e innovativo.


Uno dei casi più famosi è quello di Mailchip, la nota piattaforma di e-mail marketing, che con i suoi 139 mila follower utilizza i contenuti visivi fuori dagli schemi, per raccontare i suoi servizi e distinguersi dalle altre aziende.

Secondo delle ricerche condotte, gli utenti dei social si sono rivelati esperti, attenti e soprattutto molto esigenti, tanto che danno ormai per scontato di poter contattare il servizio di assistenza clienti e avere un feedback dalle aziende direttamente attraverso i loro profili Instagram.

FedEx ha sfruttato questo elemento nella propria strategia, iniziando a rispondere a commenti e messaggi diretti, ma anche dedicando un album delle FAQ nelle storie in evidenza, nel quale le persone possono trovare le risposte alle loro domande senza aspettare un operatore dell'assistenza clienti.

Anche questo è un esempio di come un’azienda possa utilizzare al meglio un social e per avvicinarsi alle esigenze della clientela.

Anche Hubspot, nota azienda produttrice di CRM, è molto attiva su questo social e lo sfrutta a titolo educativo, condividendo interessanti post con dati e statistiche e post informativi. In questo modo aggiunge valore al suo feed e instaura un legame di fiducia con i consumatori. Per essere originale ha anche lanciato un hashtag aziendale (#GrowBetter) usato come aggregatore tematico in ogni post dalla stessa pagina e dalla sua community

 

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