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Convention B2B: come e perché sono cambiate le regole del gioco

Scritto da Barbara Marcuzzo | 3 settembre 2018

Oggi come mai prima, le convention B2B devono essere assolutamente perfette. Vi è mai capitato di partecipare a un evento organizzato in un posto irraggiungibile oppure così in centro da non sapere dove mettere l’auto?

A partire dall’invito, che deve essere chiaro, dettagliato e comprensibile, una convention B2B di successo non comincia - e di certo non si esaurisce - con i contenuti che si intende veicolare per l’occasione.

A contorno, ogni singolo dettaglio va studiato, calibrato, orchestrato e correttamente presentato per offrire un risultato che non sia solo ottimale ma addirittura “indimenticabile”. Perché si riveli tale non dite solo addio a presentazioni lunghe, noiose e articolate, capaci solo di sfinire il pubblico.

 

Cosa è diverso nelle convention B2B

Oggi che il ROI degli investimenti marketing ha la precedenza su tutto, la brand reputation diventa una delle metriche con cui misurare il successo di un evento.

Ma attenzione, perché con internet e le nuove tecnologie a portata di smartphone qualsiasi pubblico è un pubblico più informato, quindi più consapevole e meno facile da conquistare o “pilotare” all’interno di cicli di acquisto sempre più lunghi e complessi.

Oggi che blog, social, forum e influencer giocano un ruolo sempre più importante, il lavoro delle Public Relation, così come lo conosciamo, è morto e sepolto, come pure l’organizzazione classica di eventi. Perché quest’ultimi tornino ad avere senso, oltre a un ritorno misurabile dell’investimento, vanno calati all’interno di un programma di marketing che va impostato per essere “a tutto tondo”.

 

Obiettivi e tecniche delle convention B2B

Con quale obiettivo? Semplice: ottenere la massima visibilità su tutti i canali (tradizionali e digitali che siano) attraverso una comunicazione chiara e coerente. Tutto qua? No di certo. L’ingrediente segreto, oggi, è l’uso imprescindibile, oltre che intelligente, delle nuove tecnologie attraverso le quali tutto si sta trasformando, anche l’esperienza stessa dell’evento.

A dirlo non è solo il 2017 Global Communication Report frutto della collaborazione tra The Holmes Report e l’USC Annenberg Center for Public Relations. Che la conferma arrivi da Oltreoceano o ci sia un B2B Marketing Forum tutto italiano a ribadirlo, l’ampia varietà di piattaforme mediatiche e digitali a disposizione delle imprese ha aperto un’autostrada di opportunità per chi è disposto a lavorare in modo nuovo sulla costruzione della brand awareness dei propri clienti.

Ma è necessario affidarsi a partner competenti, capaci di attuare una strategia di Business Marketing al passo con le tecnologie digitali e con un pubblico sempre più esigente.