Con team building e incentive si è soliti indicare quelle che potremmo definire due facce di un’unica medaglia.
Da una parte, quella che in italiano è traducibile come la “costruzione del gruppo” costituisce (secondo la definizione del Cambridge Dictionary) il processo attraverso il quale si incoraggiano a cooperare tra loro i membri di uno stesso team o quelli provenienti da una compagine societaria differente, come, ad esempio, avviene in caso di una fusione aziendale.
Dall’altra, con il termine incentive si fa riferimento a un premio, che può facilmente tradursi in viaggio, esperienza, riconoscimento economico e molto altro ancora, corrisposto a dipendenti e collaboratori e, sempre più spesso, a partner e clienti che l’azienda intende fidelizzare.
Entrambi riescono a tradursi in efficaci strumenti di marketing che, se ben utilizzati, possono decisamente “fare la differenza” dentro e fuori i confini aziendali. A patto, naturalmente, di sottostare a una serie di regole ben definite e da cui non si può prescindere se si vuole ottenere il risultato desiderato.
Nello specifico, quando si parla di team building occorre ricordarsi che:
A sua volta, per non sbagliare, in tema di incentive occorre:
Che si tratti di un evento di team building o di un’esperienza incentive occorre, infatti, non dimenticare che è la brand identity stessa dell’azienda a essere in gioco. Farla percepire come “unica” e “vincente” è anche una questione di “originalità” e “ricercatezza” che, ancora una volta, non vanno improvvisate ma studiate a tavolino con chi questi eventi li realizza di mestiere.
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