Raccontare storie è da sempre il modo migliore per comunicare, ma oggi nel Marketing lo storytelling è più importante che mai. Viviamo l’epoca del Marketing esperienziale ed emozionale, perchè è sempre più difficile far sentire la propria voce a clienti letteralmente bombardati di messaggi pubblicitari, telefonate, mail, pop up eccetera. L’unico modo per conquistare un po’ di attenzione è intercettare bisogni e paure, risolvere problemi e creare esperienze positive.
Nulla di nuovo in realtà, solo che oggi questi principi valgono anche per le aziende B2B, che fino a poco tempo fa seguivano un playbook di marketing completamente diverso da quello delle aziende consumer.
C’era un tempo in cui le aziende del B2B si limitavano a raccontare al mercato i propri prodotti, esaltandone le caratteristiche distintive più innovative. Oggi tutto questo non solo interessa poco, ma può diventare fastidioso: secondo un’indagine Forrester il 57% dei buyer B2B ritiene che la maggior parte della documentazione inviata dai fornitori sia inutile e il 66% valuta di riceverne troppa, per cui diventa difficile individuare quello che interessa. In ogni caso, i contenuti prodotti dal fornitore sono l’ultimo elemento che viene valutato in un percorso di acquisto autogestito e condotto online.
La prima fase del buyer journey definita di Awareness (conoscenza) avviene sempre in autonomia: il potenziale acquirente avverte una necessità, vorrebbe migliorare una determinata situazione e si informa per capire quali opportunità offre il mercato, quali sono gli ultimi trend e cosa fanno le altre aziende. Ha bisogno di mettere a fuoco il problema ed è alla ricerca di una voce esperta sull’argomento, perché ancora conosce poco o per niente la soluzione che permetterà si soddisfare le proprie esigenze.
In questa fase iniziale del buyer journey gli editori specializzati rappresentano la prima fonte di informazione insieme ai siti degli analisti, che però spesso contengono solo pochi dati consultabili liberamente, perché le ricerche complete sono a pagamento.
In Italia, il più grande network di testate B2B dedicate ai temi dell’innovazione digitale è quello di Digital360, che gestisce 53 portali online con oltre 1,5 milioni di visitatori unici al mese, ed è la prima fonte informativa anche per chi ricerca le informazioni affidandosi ai motori: oltre 5mila keyword del settore tech mostrano articoli posizionati nella prima pagina del ranking di Google.
In altre parole, i contenuti autorevoli e professionali pubblicati ogni giorno dallo staff di giornalisti esperti di Digital360, a cui si aggiungono contributori esterni di provata competenza, rappresentano attualmente in Italia la primaria fonte di informazione per chi vuole aggiornarsi sull’innovazione tecnologica.
Il network affronta il macro tema della digital transformation da diverse angolature, con news quotidiane, approfondimenti, video, case history, interviste, ecc…, pubblicati in base allo specifico tema sulle 53 testate online.
Ai manager delle Line of Business, ad esempio, il Network offre un punto di vista comprensibile perché parla il loro linguaggio, affrontando temi quali le opportunità di efficientamento delle attività produttive, l’impatto del digitale sui processi di business, il change management, le metodologie e gli strumenti del marketing moderno, il ritorno dell’investimento, e via dicendo.
Agli interlocutori più tecnologici, come i CIO e i Chief Digital Officer, permette di approfondire i nuovi trend delle tecnologie, delle metodologie di sviluppo, delle architetture IT, della Cyber Security, dell’IoT per l’Industria 4.0 eccetera.
Ma non basta. Il Network affronta in dettaglio tematiche specifiche delle principali industry, dal manifatturiero alle assicurazioni al retail fino alla Pubblica Amministrazione.
Digital360 mette a disposizione dei propri clienti tutta questa potenza di fuoco per posizionare la propria Tech Company come una voce autorevole a cui dare ascolto e credito. Lo facciamo raccontando le loro storie. Le figure apicali avranno voce nell’illustrare i trend delle tecnologie, mostrando così le competenze maturate sul campo da manager e tecnici. Il CEO farà conoscere la sua storia imprenditoriale di successo, le radici dell’organizzazione e la strategia futura. Un cliente finale racconterà l’esperienza vissuta nel progetto e i benefici ottenuti, fornendo una testimonianza preziosissima.
Il nostro storytelling non vi presenterà mai come un “leader”, perché oggi tutti dicono di essere leader. Ma potenzierà la conoscenza del vostro brand esaltando le reali capacità e peculiarità distintive.