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LinkedIn vs Facebook: qual è meglio per il content marketing B2B?

Scritto da Nicoletta Boldrini | 8 ottobre 2018

Nel content marketing B2B conviene affidarsi a LinkedIn o a Facebook? Molte aziende che operano nel mercato B2B sono convinte che LinkedIn sia l’unico, o per lo meno il più adatto, social network per le proprie strategie di content marketing B2B. È una convinzione errata, quasi un pregiudizio sugli altri social media: LinkedIn è sicuramente riconosciuto a livello globale come il social network “professionale”, ma attenzione a non considerarla l’unica piattaforma valida per il marketing B2B.

Avete mai pensato a Facebook? Sono ancora molte le aziende che credono non possa essere la piattaforma adeguata per il content marketing B2B ma, anche in questo caso, si tratta di una percezione errata.

 

LiknedIn o Facebook? Cosa usano i marketer

Secondo l’ultimo report di Social Media Examiner sull’utilizzo dei social media da parte dei marketer:

  • il 91% degli addetti marketing B2B utilizza Facebook;
  • il 79% utilizza LinkedIn (lo scorso anno era la prima piattaforma in uso in ambito B2B, oggi Facebook passa in testa);
  • il 70% sfrutta Twitter;
  • il 57% ricorre ad Instagram;
  • il 52% sceglie di utilizzare YouTube.

 

Come e perché usare Facebook oltre a LinkedIn

I marketer B2B hanno ammesso negli ultimi due anni di ritenere Facebook uno dei social media più efficaci per le strategie di marketing B2B e le ragioni vanno ricercate nell’ampio pubblico globale (1,5 miliardi di utenti) e nell’efficacia del rapporto tra attività e costo. Per una realtà aziendale, anche di piccole dimensioni, aprire pagine Facebook è gratuito ed i costi pubblicitari consentono di avviare campagne di comunicazione con investimenti decisamente accessibili.

La vera sfida, però, risiede nella capacità di gestione delle piattaforme e, soprattutto, nella capacità di inserire questi strumenti in un più ampio programma di content marketing B2B dove il vero protagonista è il contenuto: una delle regole chiave è pensare sempre al valore che si trasmette alle persone che leggono e frequentano i social network (anche in ottica B2B); il contenuto deve produrre valore per chi lo riceve.

 

 

Facebook e LinkedIn: strategie diverse per social diversi

Se Facebook, LinkedIn, Twitter, Instagram e YouTube sono le piattaforme social più utilizzate nell’ambito del social media marketing B2B, è fondamentale capire che le strategie e le azioni devono essere diversificate e lo stesso contenuto non può essere pubblicato in modo indistinto su qualsiasi piattaforma.

Facebook, per esempio, si presta ad essere la piattaforma ideale per il customer support, per aumentare il traffico al sito web aziendale, e ancora per rafforzare le interazioni (e quindi l’ingaggio) con clienti, partner, prospect.

LinkedIn, di contro, è lo strumento più utilizzato dai marketer per lanci e promozioni di prodotti/servizi, rafforzare le relazioni di business, ampliare la rete di contatti utili, infine anche per “ampliare i propri orizzonti”: questo social network consente di entrare in contatto con esperti di diversi settori, altre aziende o altri professionisti rispetto al proprio, contatti che possono aiutano i professionisti ad avere una visione più ampia delle tendenze in atto e che potrebbero avere risvolti sul proprio business e sulla propria azienda.

 

I pilastri del content marketing B2B su LinkedIn e Facebook

Qualunque piattaforma si decida di utilizzare, è bene tenere a mente che a guidare deve essere sempre la strategia generale (quella di content marketing) i cui pilastri portanti dovrebbero essere:

  1. focalizzazione sull’ingaggio delle persone (conversioni delle call to action, traffico al proprio sito, lead generation);
  2. specificità dei contenuti (pensare a contenuti idonei per una nicchia di pubblico o un target ben specifico);
  3. investimenti e risorse in analytics (analisi dei risultati per comprendere quali messaggi hanno più “presa” e su quali nicchie di pubblico).