Nella sezione “Lavora con noi” del sito di Digital360 si trova una pagina dedicata alla ricerca di giornalisti freelance e content writer. Tra i requisiti indispensabili che bisogna avere per candidarsi vengono elencati i seguenti:
Tra le competenze non necessarie, ma gradite, rientrano l’esperienza nel campo del brand journalism e del content marketing, la padronanza dell’inglese e la dimestichezza con i contenuti video e le videointerviste.
Si tratta di poche, ma puntuali, indicazioni che potrebbero suscitare una serie di domande da porre a chi, come il sottoscritto, fa parte del team degli autori che collaborano con Digital360. Provo a ipotizzarne almeno tre.
Per i professionisti della scrittura lo scetticismo è un sentimento diffuso. Il mercato editoriale è in crisi e, contemporaneamente, il proliferare di soggetti che cercano pseudogiornalisti “con o senza esperienza” è inarrestabile. Anche le testate più blasonate non navigano in buone acque, come sanno bene i tanti che devono produrre articoli in cambio di pochi euro a pezzo. La differenza del “Lavora con noi” rivolto da Digital360 ai giornalisti freelance è che arriva da una realtà solida, come si può evincere dalle sezioni “Investor Relations” e “Media” presenti sul sito aziendale. Poiché un giornalista dovrebbe possedere nel proprio bagaglio l’attitudine a verificare le fonti, la trasparenza sui dati di bilancio e sulla situazione economica e finanziaria di un potenziale datore di lavoro rappresentano un prerequisito imperativo. Nonché il modo migliore per sincerarsi che il “Lavora con noi” non arrivi da una delle tante società improvvisate a caccia di content writer altrettanto improvvisati.
Bisogna essere bravi. Non ci sono scappatoie. Vale per qualsiasi mestiere e vale anche per chi fa il giornalista freelance specializzato in tecnologie per il mercato B2B. Analogamente a quanto avviene in un settore fortemente competitivo come quello ICT, nel quale operano diversi attori molto agguerriti, il “Lavora con noi” di Digital360 non fa sconti alla competenza e all’abilità nel presidiare argomenti talvolta complessi e non sempre immediati. La digital trasformation è un fenomeno epocale che sta modificando le vite di tutti e che sta cambiando radicalmente i processi aziendali con una velocità impensabile fino a qualche anno fa. Per tale ragione è necessario documentarsi costantemente, molto spesso da fonti non italiane (anche per questo è richiesta la conoscenza dell’inglese), e riuscire a rendere “notiziabile” anche il tema più ostico, seppure a beneficio di un pubblico qualificato. Essere bravi significa, perciò, essere curiosi riguardo a tutte le novità tecnologiche che stanno imprimendo una nuova fisionomia alla vita economica e sociale di ogni Paese.
Questo è forse uno degli elementi più stimolanti, implicito nel “Lavora con noi” proposto da Digital360 ai content writer. Non è importante dove vivi e da dove scrivi. Ben prima che arrivasse la pandemia a trasformare perfino un popolo di lavoratori tradizionali come quello italiano in un esercito formato da milioni di smart worker Digital360 aveva attuato un modello di lavoro a distanza pienamente efficace. Tant’è vero che durante i mesi del lockdown più serrato i giornalisti freelance hanno continuato a svolgere un’attività da remoto a cui erano abituati da tempo. Strumenti per le videoconferenze e piattaforme di collaborazione online, il cui utilizzo ha visto un’impennata enorme nel corso del 2020, erano già la norma per tutti noi collaboratori di Digital360. Perché tecnologia e innovazione non sono soltanto oggetto della redazione dei contenuti, ma appartengono al DNA stesso dell’azienda e dovrebbero essere la forma mentis abituale di chi manda la sua candidatura al “Lavora con noi” di un’organizzazione come Digital360.