I punti chiave dell’articolo:
Ottimizzare una pagina web significa mettere in pratica la SEO on-page. Quest’attività si riferisce alle ottimizzazioni che è possibile fare direttamente sulle pagine di un sito web al fine di migliorare il posizionamento sui motori di ricerca.
La SEO on-page si compone di 6 step:
La base di una buona ottimizzazione on-page inizia con la ricerca delle parole chiave pertinenti al tema dell’articolo (o del contenuto), che interessano i propri clienti, scavando anche nel perché le cercano e come le cercano. Oggi, questo tipo di ricerca è definita web semantico.
Infatti, bisogna tener conto del fatto che già dal 2013, Google, ha introdotto l’algoritmo Hummingbird che si focalizza sugli intenti di ricerca e sul contesto più che sulle parole chiave specifiche.
Dunque, l’interesse si è spostato dalle parole chiave verso le query di ricerca espresse in linguaggio naturale (es. “annunci di lavoro per esperto in informatica”, “sneakers bianche da basket” ecc.) e definite long tail keyword o parole chiave a coda lunga.
Nel testo The Art of SEO, scritto da Eric Enge, Stephan Spencer e Jesse C. Sricchiola si legge:
“In ottica SEO questo significa che la query precisa utilizzata dall’utente potrebbe essere meno importante rispetto all’intento dietro di essa. Mentre la ricerca di keyword resta fondamentale, creare delle pagine ottimizzate per le keyword specifiche, risulta meno importante rispetto al creare dei contenuti di alta qualità e che si differenziano dagli altri. Questo perché i contenuti rispondono alla necessità o alla domanda celata dietro la query. [...] La maggior parte delle vostre ricerche di keyword dovrebbe essere incentrata sul significato reale dietro una query e sul perché un utente cerchi quei termini in particolare”.
Ė fondamentale inserire strategicamente nella pagina le parole chiave (e termini correlati) a partire dallo snippet, composto dal metatitle, definito da Google title link, metadescription e url. Questi tre elementi compaiono nella SERP (Search Engine Result Page) e devono essere univoci, cioè non si replicano identici per ogni pagina del sito.
Questi sono i primi elementi SEO che compaiono nella SERP, ossia la pagina che i motori di ricerca restituiscono come risposta ad una query.
In genere un metatitle ha una lunghezza che oscilla tra i 60 e i 70 caratteri, spazi inclusi, la parola chiave principale è posta all’inizio del titolo e il nome del brand è collocato al termine, come nell’esempio qui riportato.
Da precisare che Google potrebbe anche scegliere di non mostrare il title link proposto, così come la metadescription che, secondo uno studio, viene riscritta da Google almeno nel 70% dei casi, poiché userà frasi contenute nel testo che meglio si adattano a rappresentare quelle che reputa le migliori risposte alla query del lettore.
La metadescrizione è un elemento SEO che compare nello snippet al di sotto del metatitle e riassume il contenuto della pagina in 140-160 caratteri inclusi gli spazi. Almeno è quanto legge Google. Bing, ad esempio, legge 200 caratteri inclusi gli spazi, mentre Yahoo si ferma a 165 caratteri. Anche la URL deve includere la parola chiave e deve essere “parlante” cioè descrittiva.
La parola chiave principale e le correlate compaiono anche nella headline, cioè il titolo in formato H1 che compare in cima al testo. In questo spazio si dichiara apertamente il contenuto dell’articolo.
Il sottotitolo, che compare al di sotto della headline, ha la funzione di riassumere i punti principali del contenuto. In genere si usano parole chiave correlate.
Il testo è diviso in paragrafi e ogni paragrafo ha un titolo H2 e, eventualmente, un sottoparagrafo in H3. Può essere utile anche usare intestazioni in H4 per suddividere il testo, se serve a rendere il contenuto più leggibile e ad aiutare i motori di ricerca a comprendere la struttura dell’articolo.
Il contenuto di una pagina web è definito tecnicamente ipertesto, una definizione che sta a indicare il fatto che il contenuto è collegato grazie ad un clic a altri oggetti (testi, immagini, video, audio) che rappresentano altrettante pagine.
I link interni, cioè collegamenti ipertestuali a pagine interne dello stesso sito web, hanno una doppia funzione:
I link esterni, invece, hanno l’obiettivo di indicare risorse utili e pregiate che possono interessare i lettori, come:
Un elemento della SEO on-page fondamentale nella costruzione dell’architettura dei link interni è l’anchor text, testo ancora, cioè la sequenza di parole che apre il collegamento all’oggetto che intendiamo mostrare al lettore.
Un anchor text deve essere leggibile (quindi evita il classico: clicca qui) dunque meglio preferire gruppi di parole di senso compiuto.
Appare chiaro che si sta definendo un contenuto di qualità, premiato da lettori e motori di ricerca. Ciò di cui hanno bisogno i lettori di riferimento sono informazioni utili, originali e pertinenti.
Le immagini sono usate con abbondanza all’interno dei contenuti, ma dal punto di vista SEO sono trattate come delle Cenerentole. Molto spesso si inseriscono senza curare alcuni dettagli testuali che agli occhi dei motori di ricerca, invece, possono fare nettamente la differenza sia per il posizionamento all’interno della SERP sia per il ranking.
Innanzitutto, il titolo di un immagine deve essere parlante, meglio se include proprio la parola chiave obiettivo e alcune correlate formando una frase descrittiva di senso compiuto.
Si compila anche l’attributo ALT, il testo alternativo, ossia la descrizione dell’immagine. Sebbene i motori di ricerca, grazie all’intelligenza artificiale, siano in grado di distinguere le immagini, non arrivano però a restituire informazioni di dettaglio importanti per i lettori.
La velocità di caricamento di una pagina web è un fattore critico. I siti web lenti possono causare una cattiva esperienza utente e un alto tasso di abbandono.
Solitamente è possibile ridurre al minimo il tempo di caricamento ottimizzando le immagini, utilizzando una buona hosting provider e minimizzando il codice CSS e JavaScript non utilizzato.
È fondamentale, inoltre, assicurarsi che ogni pagina del sito web sia ben leggibile anche da dispositivi mobili, come smartphone o tablet.